Tra le frazioni del comune di Tivoli la più antica è Tivoli Terme (già Bagni di Tivoli), località nota e utilizzata fin dall'antichità per le sorgenti di acque minerali sulfureee.
Le sue acque erano conosciute fin dal periodo romano, che, per le loro qualità terapeutiche, le chiamavano Acquae Sanctissime.
Di queste acque parlano Strabone, Galeno, Plinio il Giovane e l'imperatore Augusto, che ordinò all'architetto Marco Vipsanio Agrippa la costruzione delle Terme Imperiali, i cui resti furono ritrovati casualmente nel 1826 poco a sud del laghetto della Regina.
Al tempo di Adriano le acque di Tivoli erano raccomandate come terapeutiche e nel medioevo erano consigliate in ostetricia.
Nelle epoche successive e fino al 1700 le terme furono poco usate e solo nel XIX secolo, quando le analisi chimiche confermarono i poteri terapeutici delle acque, si costruì il primo stabilimento moderno intorno al quale è sorto l'attuale complesso.
Il nucleo delle attuali Terme fu edificato nel 1880, dopo l'insistenza dei medici Galassi e Bacelli, e grazie all'interessamento del pontefice Pio IX.
Le acque, che sgorgano sul fondo dei due laghetti Regina e Colonnelle, sono bicarbonato, solfato, alcalino, terrose solfuree, ricche di anidride carbonica, ipotermali (23 gradi centigradi), usate per bagni, fanghi, aerosol, inalazioni, irrigazioni ed idromassaggi.
Sono efficaci nella cura delle malattie dell'apparato respiratorio, di quello locomotore, nelle nevriti, nelle patologie ginecologiche, dermatologiche e vascolari periferiche.
Si pratica anche la balneoterapia orale per curare i disturbi gengivali e la piorrea.